Come granelli di sabbia che vibrano mostrando l’invisibile, il suono prende forma.
L’insieme di infinite corde di violino che formano l’universo e le loro continue vibrazioni danno origine al creato. Musica e fisica si intrecciano nella teoria delle stringhe, riempendo di nuovi significati la vita, dove tutto risuona in armonia anche le cose impercettibili. Il tempo perde di significato, tutto è musica intorno all’universo.
Vibrazioni, piccole risonanze che si ripetono in ogni particella che compone infinite galassie svelando il segreto primordiale: tutto è musica.
Un flusso ininterrotto che ridefinisce il tempo. Einstein diceva che “La differenza tra passato, presente e futuro è solo una persistente e testarda illusione”.
Dal fabbro che battendo con il martello sull’incudine fece scoprire a Pitagora il ponte che lega la musica alla matematica e quindi alla fisica - che ne è la sua interpretazione astratta - è solo un passo, di danza, con la musica che suona in tondo e il bambino che è in noi conta.
Il matematico Leibniz dalla sua cattedra ripeteva “La musica è l’esercizio matematico nascosto di una mente che calcola inconsciamente”.
La musica si lega alla danza e le oscillazioni del cosmo altro non sono che molecole che danzano collettivamente.
Lo storico delle religioni, Alain Daniélou, scrisse “La materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche, ritmo, movimento e attrazione reciproca. Il principio che dà origine ai mondi, alle varie forme dell'essere, può dunque essere concepito come un principio armonico e ritmico, simboleggiato dal ritmo dei tamburi, dai movimenti della danza. In quanto principio creatore, Śiva non profferisce il mondo, lo danza”.
La vita dunque è danza e il cosmo è la sua musica.