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Se la biodiversità è su un muro in città

Se la biodiversità è su un muro in città

Il colore è un atto politico. Una scelta, una presa di posizione, un obiettivo che si intende raggiungere.

Nei primi anni 2000 l’allora sindaco di Tirana, Edi Rama per far rinascere una città ormai morta, commissionò ad artisti e comuni cittadini di ritinteggiare tutte le facciate degli edifici pubblici. Via il grigio della guerra, della paura, dell’abbandono. Solo colori vivaci. Il primo fu arancione. “L’arte era parte della risposta” ad una città che il regime aveva ucciso. I colori erano il mezzo per “rivitalizzare la speranza che si era persa”.

A quel primo edificio che creò scalpore, ne seguirono migliaia, un caleidoscopio di colori che ha contribuito alla rifioritura di una città persa. Bari, città che del suo abbraccio al mare ne fa una ragione di vita sta cercando di ricolorare i suoi muri, grigi e spenti. Si affida ai muralisti come Lespleen che in occasione della giornata mondiale del suolo ha inaugurato il suo murales “Biodiversità essenza della vita” sul muro che cinge il sottopasso di via Duca degli Abruzzi. I colori sono netti, vivaci, esuberanti, come in tutte le opere di questa artista che è nata sulle sponde del Mediterraneo e che sui suoi canali social invita gli utenti con un “Benvenuti in un diverso regno della coscienza, esplorando la mente umana attraverso l’arte”.

 

Un altro murales si aggiunge in questa strada, che cosa rappresenta?

La biodiversità e la fauna pugliese, con le sue cinciallegre, upupa e ghiandaie e poi ci sono gli ulivi a fare da sfondo.

 

Quanta biodiversità si trova in città?

C’è ma probabilmente non è supportata da progetti architettonici e artistici che sostengano la piantumazione di alberi e piante. Pensiamo a largo Ciaia, al parco realizzato dietro la caserma Rossani, sono stati tagliati alberi adulti per piantarne di giovani, molto piccoli. Secondo me poteva esserci un progetto architettonico più in linea con la biodiversità locale. In città abbiamo bisogno di alberi per respirare. Quegli alberi potevano essere integrati nel progetto urbano invece che tagliarli.

 

Quanto la Puglia richiama i colori della natura?

Tantissimo. Ci sono i verdi, il grigio che tende all’argento, i colori caldi della paglia tipici della Murgia.

 

A cosa si ispira oltre che alla natura?

Le mie opere si ispirano all’arte visionaria, esprimono la connessione che abbiamo con il nostro mondo interiore, sono molto spirituali e riflettono la natura circostante.

 

Qual è per lei una città visibile?

Verde. Una città verde.

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