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Another America

Another America

Le immagini sono nitide, il bianco si staglia per contrasto con il nero e l’infinita gamma dei grigi dove si nascondono le verità di un mondo fatto di illusioni. 

Una, dieci, centomila visioni di quello che potrebbe essere e se creduto è. L’intelligenza artificiale è l’ultima frontiera tra il vero e il verosimile, e le immagini con la loro tangibilità visiva danno autorevolezza a quello che non è, ma potrebbe essere. Phillip Toledano con la sua Another America, immortala un mondo parallelo. Dimentica i colori, espressioni di emozioni visibili e vivibili e come scrive John Kenney, si tuffa “nel familiare bianco e nero della veridicità del passato”.

Le immagini sono potenti e perfette. L’estetica è un orizzonte dove coesistono bellezza, poesia, sensibilità, gusto, arte e Toledano lo raggiunge ad ogni scatto.

Nella sua tela inserisce tutti i fili e il risultato è pura bellezza. Un uomo seduto su una panchina avvolto in una candida nuvola bianca, un fiero ragazzo afroamericano su una zebra nell’acqua che sommerge New York, una donna circondata da gufi, sguardi nello sguardo, un plausibile Joyce in giacca e cravatta che scalcia mille bolle di sapone, i lupi che invadono le strade di una fumosa città notturna, un uomo seduto su un gradino, la sigaretta tra le labbra, il fumo che sale, una perfetta immagine jazz e accanto a lui un umanoide, metà uomo metà scimmia. Sempre in perfetto equilibrio tra cosa è e cosa potrebbe essere, come il veliero ormeggiato tra i grattacieli e poi la celebre The belgian Helmet, un uomo con una boule che avvolge la sua testa. La verità diventa ancora più sfumata in questa foto che apparentemente gioca con l’assurdo, in realtà ricorda ciò che è stato, quando nel 1957-58 l’epidemia influenzale uccise oltre un milione di persone in tutto il mondo, l’America brevettò un casco, “elmetto antinfluenzale” che di fatto salvò la vita a migliaia di bambini e anziani.

Le immagini sono un riflesso di mondi possibili o come dice Toledano “L’intelligenza artificiale è lo specchio dell’immaginazione”.

 

La mostra è visitabile sino al 1 novembre al Phest di Monopoli

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