Cultur&motive

Bloombook, un nuovo inizio

Bloombook, un nuovo inizio

Il vicolo stretto si allarga in quella che quasi potrebbe essere una piazza, luogo di incontro e di incroci di vite e persone.

Una insegna nera, semplice e discreta indica il luogo che abbiamo cercato tra le vie della vecchia Conversano. Un antico lampione lì accanto ne illumina il nome Bloombook. Una piccola libreria indipendente nata da una idea di Angela Barbuscia, che per dar forma ad un sogno coltivato per anni è tornata nella cittadina che l’ha ospitata quando era bambina e dove ancora ora vive la sua famiglia.

Come nasce Bloombook?

La libreria è aperta dal 31 marzo, anche se il  progetto nasce da un po’ di tempo. Vivevo ad Ancona dove sino a dicembre ho lavorato per le Edizioni San Paolo, mi occupavo del loro sito e-commerce. Ero però stanca di lavorare soltanto da casa, stanchezza che si è acuita nel periodo della pandemia. Amavo i libri e così sono tornata ad una idea, un progetto che avevo tanti anni fa, prima di iniziare a lavorare con San Paolo. Decido così di tornare tra i libri veramente e non solo virtualmente.  Ho pensato di farlo a Conversano perché è la mia città o per lo meno ho vissuto qui gli anni tra i 10 e i 20 anni, la mia famiglia è qui, e io sono tornata qui.

Un ritorno che è un inizio?

Un ritorno che è un nuovo inizio, ci diamo tanti inizi nella vita e anche questo lo è.

Com’è cambiata la città?

Negli anni Novanta, quando sono andata via io, Conversano aveva vissuto una primavera, complice anche un sindaco che per due mandati aveva rilanciato la cultura della città, rimanendo nel cuore di tutti i conversanesi. Era un periodo in cui dai paesi limitrofi venivano a Conversano perché c’erano sempre manifestazioni. Ho lasciato quindi una cittadina vivace. Poi negli anni in cui sono tornata non era più la stessa, aveva perso la spinta vitale. Forse un po’ tutta la Puglia. Negli ultimi anni sto vedendo invece tanti spunti, tanti semi, come la fondazione Di Vagno, Imaginaria Film Festival, Lector in fabula, una delle manifestazioni più importanti d’Italia. Da questo punto di vista Conversano è cambiata in meglio.

Quanto una libreria può essere un luogo di incontro?

Secondo me può esserlo tantissimo, io vedo molta fame nei bambini e nei ragazzi, non solo di venire a cercare i libri, ma di incontrarsi, confrontarsi. Li vedo che arrivano, si mettono nella stanza azzurra e si mettono lì a leggere, si danno appuntamento. Sono contenta che venga già percepita, già dopo poche settimane dall’apertura, come punto dove si può entrare tranquillamente, trascorrere del tempo e parlare di interessi comuni. Stiamo cercando di fare anche delle presentazioni, piccoli eventi, laboratori per bambini. C’è sempre molta fatica dietro questi eventi, perché poi c’è la gestione della libreria che assorbe molto. Non è facile. Questo però è solo l’inizio, speriamo di fare di più.

Com’è nata la passione per i libri?

 È nata da bambina, ho iniziato a leggere a sette, otto anni, prima i classici. Alice nel Paese delle Meraviglie è stato fulminante a quell’età. Ero davvero appassionata, leggevo tantissimo, poi negli anni del liceo un po’ meno perché uno studia e la lettura sembra una cosa faticosa. Poi ho scelto una strada che non c’entra niente con i libri, ho fatto giurisprudenza, poi però questa passione era sempre lì, silente, infatti dopo la laurea ho cercato di indirizzare la mia professione nell’ambito dei libri.

Tre libri imprescindibili per te?

I Fratelli Karamazov, sarà banale ma è un classico fondamentale, L’insostenibile leggerezza dell’essere e Il tempo di una canzone, di uno scrittore americano che si chiama Richard Powers che qualche anno fa è stato riscoperto grazie a Il Sussurro del mondo, ma il suo libro che a me ha fatto piangere, che mi ha preso totalmente è Il tempo di una canzone.

Perché Bloombook?

Casualmente ero passata davanti ad un negozio che si chiama Bloom, fioritura e mi aveva colpita. Il concetto di fioritura accostato al libro è bello, c’è anche un’assonanza che mi sembrava suonare bene e poi tra le altre cose c’è questo critico letterario che è morto da poco, Harold Bloom controverso ma che io apprezzo sotto diversi punti di vista, poi c’è Leopold Bloom dell’Ulisse, una serie di cose. Ma poi alla fine semplicemente mi piaceva la fioritura.

Pressinbag Testata Giornalistica

www.pressinbag.it è una testata giornalistica iscritta al n. 10/2021 del Registro della Stampa del Tribunale di Bari del 10/05/2021.

Contatti

Per qualsiasi informazione o chiarimento non esitare a contattarci scrivendo ai seguenti indirizzi