Colorare spazi racchiusi da linee, associare colori, armonizzare, creare un disegno ispirandosi all’antica arte dei mandala. Partire da zero.
Foglio bianco, uno schema che si delinea e prende forma lasciando che l’immaginazione libera e infinita traduca pensieri in perfette simmetrie, giochi di opposti e angoli speculari, come se tutto fosse assolutamente ripetibile, replicabile, indirizzato a catturare lo sguardo per proiettarlo in un mondo parallelo in cui ogni linea delimita nuove dimensioni. Mandala, impegnare tempo ed energie in nuove prospettiche creazioni. Lorenzo Ranieri disegna, riempie fogli di carta bianca, colora, accosta tonalità, segue schemi che solo lui sa. I suoi fogli propongono mandala nei quali è facile perdersi, li porta con se, omaggia amici e conoscenti, purché prendano l’impegno di non buttarli, ma di donare loro nuova vita, nuove pareti sulle quali sostare per farsi guardare da nuovi occhi ed aprire nuove visioni, come altri mondi in cui perdersi, respirare, trovare pace, tranquillità, serenità.
I mandala, forma d’arte di tradizione spirituale che rappresenta l’universo, superano ormai i confini del buddhismo e dell’induismo per restituire all’individuo una sensazione di benessere, allontanando ansie e stress. I pensieri negativi vanno via e tutto torna ad essere armonia. La tradizione impone che il mandala una volta terminato venga distrutto, la sabbia dispersa. Lorenzo Ranieri omaggia gli amici, una distruzione che è nuova costruzione, legami che si creano e si fortificano.
Gli spazi si colorano come la vita.