Il teatro sul mare, chiusura del corso Vittorio Emanuele, sulle vetrate il riflesso del piccolo porto con i colori del tramonto, il Margherita.
Al suo interno, ancora una volta, il World Press Photo Exhibition, da dieci anni a Bari, capoluogo di Puglia. Per la 66° edizione, 120 gli scatti vincitori, per un racconto globale di quel che accade nel mondo, l’obiettivo puntato sulle realtà, i cambiamenti, e su ciò che resta immobile o torna indietro. Uno sguardo sulle libertà negate e sulle verità taciute, sulla scienza e la ricerca.
Attuale, l’immagine vincitrice del World Press Photo è L’assedio di Mariupol del fotografo ucraino Evgeniy Maloteka. World Press Photo Story of the Year, i nove scatti del danese Mads Nissen, con il lavoro dal titolo Il prezzo della pace in Afghanistan.
Ci si muove tra i pannelli espositivi, ci si ferma a riflettere, a cogliere i dettagli, a leggere le didascalie, mentre il sole regala nuovi riflessi alla sala e ai gozzi in acqua. Acque maltrattate, Battered Waters di Anush Babajanyan è il vincitore per la categoria World Press Photo Long-Term Project.
Here, The Doors Don’t Know Me (Qui le porte non mi conoscono) dell'egiziano Mohamed Mahdy ha ricevuto il World Press Photo Open Format Award.
Ci sono anche le fotografie di alcuni italiani come quelle di Alessandro Cinque con Alpaqueros, già protagonista del PheST, e Simone Tramonte con Net-Zero Transition.
Questa mostra ospita anche una seconda esposizione fotografica, Iconic Images, una selezione di fotografie, premiate come World Press Photo of the Year dal 1955 al 2023.
Fotografie, episodi, storie, storia, punti di vista, sguardi, istantanee, immagini, nel Margherita fino al 10 dicembre.