Nella sua mansarda-studio conserva migliaia di libri, soprattutto fotografici.
Sui muri le foto, qualche premio e una dedica “A Berengo, con amicizia e ammirazione” firmato Henri.
Henrì è Cartier-Bresson e Gianni Berengo Gardin conserva quella dedica come fosse un trofeo o meglio “la considero una medaglia d’oro al valore”.
Il fotografo di Santa Maria Ligure viene in Puglia molte volte, un po’ per lavoro, un po’ per amicizia e la scopre grazie alla lentezza che quelle visite gli consentono. Si stupisce dei tanti bambini che giocano per strada, prima differenza tra il lontano sud e il suo natio nord. Ferma in uno scatto quei bambini che diventano eterni e che resteranno nella collezione privata di Cartier-Bresson.
Berengo Gardin quando viene in Puglia fotografa soprattutto le persone, amava la vita contadina e sentiva già che si stava perdendo tra gli ingranaggi di una rivoluzione industriale che avrebbe spazzato via tutto: il tempo, la cura, la bellezza.
Fotografa il lungomare di Bari con i suoi inconfondibili lampioni, le arcate delle chiese, le persone sedute per strada a leggere il giornale, le donne con i panni in testa, i bambini che corrono spensierati, contadini, pescatori, i giochi all’aria aperte, le campagne infinite e poi il mare, respiro ampio di Puglia.
È testimone delle trasformazioni del Paese che percorre in lungo e in largo per oltre trent’anni grazie al Touring, ma si interessa soprattutto “alle persone, ho amato molto la civiltà contadina” e l’uso che fa delle parole non è casuale.
Quella civiltà fatta di pane e olio, di fave fresche mangiate su un prato, dei frutti colti dagli alberi, del sole come bussola, della socialità e dell’anima che racchiudeva.
Aveva uno sguardo lucido, quando Giuseppe Cavalli stroncò il suo lavoro, Berengo Gardin disse “col senno di poi, lo capisco. I suoi libri erano bellissimi. Lui cercava di fare il bello, io volevo fare la verità”.
Palazzo delle Arti Beltrani a Trani propone Storie di Puglia. Fotografie dall’archivio di Gianni Berengo Gardin, una mostra visitabile sino al 30 giugno a cura della storica dell’arte Alessia Venditti e organizzata da Delle Arti Odv Ets.