Immaginare un mondo dai tratti più delicati, dai colori brillanti, dalle emozioni chiare. Immaginare e poi disegnare su un foglio bianco.
Una storia che poi è un sentimento, un racconto, un segreto svelato, un’avventura, una paura. La gioia incontenibile e indefinibile.
Ci sono le radici del bosco con le sue creature magiche con braccia di baccelli e teste di fungo di Marcos Guardiola. C’è la pioggia che scende copiosa in una risaia dove le mondine raccolgono il riso di Anita Mottaghi.
C’è una collina di piante giganti dai colori sgargianti di Liuna Virardi. C’è un gatto nero che suona la chitarra sui tetti di una città calda come il sole di Anna Aparicio Català.
Illustrazioni immaginate dai 4.345 illustratori in mostra al Bologna Children’s Book Fair. Una fiera che racconta il mondo a misura di bambine e bambini, un mondo dove la fantasia è ancora al potere.
La visione è un caleidoscopio di emozioni che provengono da ogni angolo del pianeta, 91 Stati per l’esattezza e 21.725 tavole illustrate.
In questa infinità di mondi ne sono stati scelti 80.
Come il pianeta dai colori tenui di un battello sul mare di Jess Mahy, l’azzurro intenso delle figure di Manuela Montoya Escobar, la giungla smeraldo con i suoi pirati di Polya Plavinskaya. Il mondo visto con gli occhi di chi sa immaginarlo. E per chi non può vedere con gli occhi ci sono le tavole tradotte in braille dei Yumi Kimura e Chieko Terasawa, la prima con il suo adorabile unicorno e il secondo con la sua cena con gufi e ricci; quel qualcosa che cresce nel cuore della terra dell’ungherese Julianna Litkei; le strane creature dell’inglese James Barker e la parata della svizzera Alice Kolb.
Nel continuo incanto di una meraviglia di stupore e magia.