Visioni d'insieme

Albero di Giuda, nuvola magenta

Albero di Giuda, nuvola magenta

Dalla corteccia, come vita nuova sui segni del tempo, spuntano nei primi giorni di primavera e sono come nuvole magenta in un cielo senza brio.

Sono fiori che si inseguono dal tronco sui rami, dal basso fino in alto, verso il vertice, sulla punta estrema dell’ultimo rametto che sfiora il sole. È l’albero di Giuda, solitario, immenso, come sentinella su un prato di trifoglio giallo, lui che raggiunge vette inaspettate, infinite reti di rami che l’occhio non riesce a districare, che cercano cielo con cui confrontarsi in una sfida già vinta con il colore.

Magenta, splendente dopo l’acquerugiola di un pomeriggio. Scivolano le gocce lungo sentieri stretti lasciati vuoti dai piccoli mazzetti di fiorellini, corrono verso la terra. Contrasto nella città dalle pareti tristi dei tanti palazzi, macchia distinguibile in un parco di sfumature di verde. I fiori lasceranno spazio ai frutti, lunghi baccelli che conterranno semi, e i rami si copriranno di grandi foglie a forma di cuore.

Lui l’albero di Giuda, spoglio come fosse morto nei mesi invernali, non attende che il primo richiamo della primavera per donare il suo spettacolo di colore alla stessa natura, al sole che con delicatezza lo accarezza, alla nuvola che indugia e rallenta il suo passaggio per poterlo osservare.

Nella memoria resta la sua esplosione viva come sangue tra i rami. Il cielo azzurro immobile, nuvole ferme, fiori gialli orientati a contemplarlo, come un quadro, immagine, istantanea. Il qui ed ora è la sola cosa che sussurra il vento, qui ed ora, tela dipinta da artista natura lussureggiante, madre.

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